13 Lug 2008

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7 Magazine riceve il premio giornalistico nazionale Più a sud di Tunisi

La giuria del secondo premio giornalistico nazionale Più a sud di Tunisi, presieduta dal prof. Foti, ordinario presso l’Università di Catania, e composta da Dino Liva, Brunella Mallia e Corrado Campisi, ha premiato 7 Magazine, il supplemento di Modica Info, per la categoria testate online, preferendolo fra 40 testate in concorso per “aver saputo ritagliare un’immagine molto significativa con riferimento alle tematiche del sud est della Sicilia”.

“Abbiamo iniziato quasi per caso con Modica Info, ma abbiamo ritenuto allargare l’informazione verso temi generali. Abbiamo trovato collaboratori capaci che hanno dimostrato che si poteva andare avanti” ha affermato Piero Pace, direttore di 7magazine (foto a destra).
“Nel web si guardano altri indicatori per verificare se un giornale online è letto o meno, ed in quale misura, ed è un gradimento basato sul numero di lettori. – continua – Questo premio rappresenta invece un indicatore reale della qualità del nostro lavoro, un indicatore di qualità che è difficile riscontrare nella rete. Ringrazio la giuria perchè questo riconoscimento rappresenta un importante input per tutta la redazione di 7M a continuare nel nostro impegno giornalistico, soprattutto con riferimento alle tematiche sociali. Quando abbiamo deciso di estendere i contenuti del nostro giornale locale alle tematiche di interesse generale non pensavamo di ricevere numerose richieste di collaborazione da parte di giovani provenienti da ogni parte d’Italia. Un magazine che nasce dal sud e come ha detto Leo Gullotta in una nostra intervista: <U viri ca si può fari>.”
La serata, svoltasi a Portopalo di Capo Passero, sabato 22 settembre 2007, ha visto uniti alla premiazione momenti musicali a cura di Ugo Mazzei e Salvino Strano.
Le tematiche di questa edizione hanno compreso il fenomeno dell’immigrazione, degli sbarchi in particolare, dell’integrazione, fra l’altro tutti argomenti trattati in 7magazine.
Premiati per la sezione Cronache da Siracusa e Provincia, Santino Calisti della Gazzetta del Sud per la perdita e l’assenza di occupazione nella provincia di Siracusa, con particolare riferimento all’accordo di programma per la zona industriale della provincia.
Nella stessa categoria premiato anche il Giornale di Sicilia per la tempestività e l’incisività nel riprendere i fatti di cronaca della provincia siracusana, nella persona di Sebastiano Diamante.
Per l’approfondimento del territorio in ambito televisivo i premi sono andati a Focus di Blu tv, gruppo Vr, “grande esempio di informazione di frontiera” e La finestra di fronte, in onda su Video Mediterraneo e condotta da Salvo Falcone per la “capacità di notevole approfondimento”.
Per quanto riguarda la carta stampata premitati il Quotidiano di Sicilia per le inchieste imprenditoriali sul mondo del lavoro, premio ritirato dal Dott. Antonio Casa, redattore e La Sicilia per l’inchiesta di Mario Barresi “Le radici del male”.
“Dal 2 febbraio, che è stato per la Sicilia come l’11 settembre, si è cominciato ad indagare e si è scoperta una realtà non solo negativa, ma anche fortemente positiva” ha affermato Barresi.
Premio speciale Terra Nobile a Rosario Lo Bello, ex arbitro di calcio e figlio d’arte, perché “ha dato vita ad un’iniziativa che ha visto coinvolti alcuni detenuti delle carceri di Siracusa”. Egli, infatti, ha arbitrato una partita fra reclusi e guardie carcerarie: l’incontro di due mondi diversi, ma a stretto contatto fra loro.
Laura Malandrino è stata premiata per un suo pezzo sul piccolo Mistrad e la madre eritrea. “La cronaca nazionale – ha affermato la giornalista dell’Avvenire – spesso deve tagliare per esigenze di spazio su tante cose. Spesso l’informazione sull’immigrazione clandestina è ridotta solo a numeri, ma dietro quei numeri ci sono storie umane. Mistrad è il simbolo di accoglienza da parte dei nostri volontari”.
Premiata anche Franca Antoci per il suo interesse sulla presenza degli immigrati nelle scuole, in particolare a Vittoria.
Per quanto riguarda l’informazione nazionale il premio è andato a Libero per l’inchiesta sugli sfasci delle ferrovie italiane, tematica affrontata in oltre 30 numeri.
Premiato Giulio Albanese per la sezione reportage, con il libro Soldatini di piombo.
“Lo spririto di accoglienza mostrato nei confronti di coloro che arrivano dalle Afriche – dice Albanese – è una prova di straordinaria civiltà. Ho conosciuto in Africa, nei luoghi delle guerre dimenticate, le c.d. guerre di serie B, quelle guerre che non sono state mediatizzate, che non interessano a nessuno. Eppure ci sono e rappresentano una sconfitta per i giornalisti. Soldatini di piombo racconta il dramma di bambini soldati, carichi di piombo dalla testa ai piedi, costretti sotto l’uso di sostanze stupefacenti, ai crimini può efferati. Le cause sono molteplici. Innanzitutto perché i genitori di questi bambini non hanno intenzione di combattere personalmente, poi perché i bambini sono obbedienti, e, infine, perché i bambini non costano nulla”.
Giulio Albanese ha dedicato il premio ai missionari che operano nelle Afriche perchè costoro “non hanno indennità, non hanno pensione, non sono armati, non hanno copertura mediatica, eppure sono lì e molti sono caduti”.
A consegnare il premio a Giulio Albanese è stato Vincenzo Grienti, il quale ha riaffermato il dovere dei giornalisti di essere presenti nelle zone in cui si combattono conflitti troppo spesso dimenticati.
Per la categoria storia premiato Alfio Caruso con Noi moriamo a Stalingrado, per lo stile elegante ed immediato dell’autore nel raccontare la microstoria dei settantasette italiani mandati in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Durante la cerimonia di premiazione è stato proiettato un filmato dedicato ai volontari che accolgono i migranti giunti a Portopalo: sono coloro che rianimano i migranti, coloro che per primi hanno un contatto con uomini, donne e bambini che fuggono dai loro paesi in cerca di speranza.
A conclusione della cerimonia il sindaco di Portopalo ha rinnovato il suo impegno nella costruzione del Cai, centro accoglienza immediato, ricordando che Portopalo è la quarta città della Sicilia, dopo Lampedusa, Pozzallo e Licata, per lo sbarco dei migranti.
Angela Allegria
25settembre 2007

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