Posted by Angela | 2 Comments
Cani Killer: chiesto il rinvio a giudizio per otto indagati
A poco più di un anno dalla morte del piccolo Giuseppe Brafa Misicoro, il Procuratore della Repubblica Francesco Puleio ha chiesto il rinvio a giudizio per gli otto indagati.
Primo fra tutti Virgilio Giglio, al quale si contesta il delitto di omicidio colposo aggravato per aver cagionato la morte del piccolo Giuseppe Brafa, lesioni personali colpose aggravate ai danni di Carmelo Pluchino, il quale ha riportato ferite lacero contuse multiple sparse su tutto il corpo, e ai danni di Giovanni Carmelo Buscema che ha ricondotto lesioni personali consistenti in ferite ascoriche superficiali giudicabili guaribili in otto giorni, lesioni personali colpose gravissime aggravate ai danni di Marija Stefanie Mikulcic, la turista ventiquattrenne aggredita dai cani di proprietà dell’indagato, con conseguente gravissimo trauma da strappamento al viso, al tronco e agli arti inferiori e superiori da morso di cane, lesioni multiple complicate diffuse superficiali e profonde da morso di cane, insufficienza respiratoria.
In tutte le ipotesi contestate si precisa che la “colpa è consistita in negligenza, imprudenza, imperizia ed in particolare nell’omettere tutte le cautele necessarie per non fare uscire dal recinto, fatiscente ed inadeguato allo scopo, che delimita la proprietà dell’indagato; nel nutrire i cani con razioni insufficienti e scarti di animali bovini, suini ed ovini e con carcasse degli stessi suoi cani, in tal modo esasperandone le componenti caratteriali di aggressività. Colpa consistita altresì nel non ottemperare al disposto delle previsioni normative che impongono al proprietario di vigilare sulla detenzione degli animali in suo possesso al fine di evitare ogni possibile aggressione a persone; di apporre dei microchip sugli animali e di iscriverli all’anagrafe canina; e di provvedere alla loro sterilizzazione, consentendone in tal modo la proliferazione incontrollata e determinandone la difficoltà di nutrizione e la conseguente aggressività”.
A questa si aggiunge l’aggravante di avere agito nonostante la previsione dell’evento, pur conoscendo la pericolosità dei propri animali.
Ma non sono solo questi i reati che si contestano a Virgilio Giglio: egli dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale per non aver messo in sicurezza i cani che aggredivano i due carabinieri, Giovanni Rossitto e Carmelo Licitra, i quali erano intervenuti in soccorso del piccolo Giuseppe Brafa e sono stati costretti a sparare in aria per far allontanare il branco dal corpo dilaniato del bambino, e di gestione di discarica abusiva. Infatti, nel terreno dove dovevano stare gli animali, venivano trovati rifiuti di ogni genere, tra i quali: deiezioni animali, ossa di animali provenienti da scarti di macellazione, ossa e teschi di cane, lastre di eternit dismesso, un accumulatore al piombo esausto, pneumatici esausti, parti meccaniche dismesse, numerosi imballaggi in legno, plastica e cartone, circa diciotto bombole vuote di gas in evidente stato di ossidazione, tracce di combustione di rifiuti, ed addirittura una Fiat in stato di totale abbandono.
Indagati anche i veterinari dipendenti dell’AUSL n.7 di Ragusa, appartenenti al distretto di Modica, Saverio Agosta, Antonino Avola e Roberto Turlà, ai quali sono contestati omissione di atti di ufficio, falsità ideologica e i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose. Essi, infatti, a fonte delle ripetute segnalazioni da parte sia dei Carabinieri di Sampieri che del corpo di Polizia municipale di Scicli già a partire dal 2008 (anche se in realtà le segnalazioni da parte della cittadinanza erano iniziate già nel 2006), pur sapendo che i cani in dotazione a Giglio erano “morsicatori” avevano omesso colposamente di intervenire, violando specifiche disposizioni di legge e provocando i fatti gravissimi che si sono susseguiti nel 2009.
Essi, sia nel 2008 che nel 2009 “indebitamente rifiutavano un atto del loro ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica e di igiene e sanità doveva essere compiuto senza ritardo e precisamente: omettevano di segnalare formalmente, al Comune ed all’A.U.S.L. competente l’esistenza di cani non iscritti all’anagrafe canina (e dunque sprovvisti di microchip). Inoltre, non provvedevano al prelievo degli stessi ovvero alla richiesta di prelievo al Comune di Scicli per la sterilizzazione, come previsto dalla normativa vigente in materia”.
Si legge ancora che Avola e Turlà, a seguito di richiesta di intervento da parte della Stazione dei Carabinieri di Sampieri, all’esito del sopralluogo in C.da Pisciotto presso l’abitazione di Virgilio Giglio, avrebbero attestato falsamente nella relazione che i cani nella disponibilità del predetto “non presentano sintomi riferibili a malattie infettive, né infestazioni parassitarie in atto”, senza in realtà aver provveduto a verificare quanto affermato, né alla visita dei cani stessi.
Mentre, a seguito di un altro sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale di Scicli, Agosta e Turlà avrebbero scritto nel verbale che i cani detenuti da Giglio, “in numero di circa trenta soggetti di varie età e sesso, si trovavano in accettabili condizioni di salute e nutrizione, né si evidenziavano segni riferibili a malattie infettive ed infestive clinicamente manifeste”, non avendo provveduto al controllo né numerico, né patologico di quanto affermato, per essersi limitati, rimanendo al di fuori della recinzione, ad un colloquio con Giglio.
Indagati anche due dirigenti del Comune di Scicli: Salvatore Calvo, capo settore manutenzione ed ecologia, che dovrà rispondere di interruzione di pubblico servizio per aver annullato le richieste di cattura di cani randagi tramite un fax indirizzato alla Dog Professional, canile convenzionato col Comune di Scicli per la cattura e la custodia dei randagi, e Giuseppe Pisana, responsabile del servizio ecologia, il quale, in concorso con il primo, dovrà rispondere di omissione di atti d’ufficio per non aver provveduto in merito alla segnalazione che attestava la presenza in località Pisciotto di branchi di cani incustoditi che aggredivano continuamente i residenti, stanziati presso l’abitazione di Giglio senza ricevere alcuna cura e vigilanza.
A completare la rosa degli indagati Giovanni Venticinque, sindaco di Scicli, e Franco Nifosì, comandante della Polizia Municipale, per omissione di atti d’ufficio in concorso e delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose in quanto non adempivano all’obbligo di disporre per l’identificazione, la registrazione in anagrafe canina, a cura del servizio veterinario pubblico, e la sterilizzazione dei cani rinvenuti o catturati sul territorio, atto che per ragioni di sicurezza e di incolumità pubblica doveva essere compiuto senza ritardo in base alle Ordinanze del Ministero della Salute del 14.1.2008; del 6.8.2008 e del 3.3.2009 e al Decreto Assessore Regione siciliana del 13.12.07; non emettevano nei confronti di Giglio le sanzioni amministrative previste dalla Legge Regionale; non segnalavano formalmente al competente servizio veterinario il concentramento di cani non autorizzato dal Comune e senza il parere dell’AUSL competente per territorio, essendo qualsiasi concentramento di animali posto sotto la vigilanza e tutela del servizio veterinario ai sensi del Regolamento di Polizia Veterinaria; non provvedevano alla vigilanza e controllo sugli adempimenti previsti a carico del soggetto detentore degli animali; non adottavano il dovuto provvedimento amministrativo di confisca dei cani a fronte della evidente e conclamata impossibilità del Giglio di assumersi le responsabilità ed i doveri connessi alla loro detenzione, e configurando artatamente, al fine di tenere esente il bilancio comunale dal relativo onere di cattura e mantenimento degli animali, la necessità che i Carabinieri di Sampieri effettuassero invece un sequestro penale, del quale non esistevano i presupposti.
Il comandante Nifosì è deceduto lunedì 10 maggio e quindi il suo nome potrebbe uscire dal processo, ma sembra ci sia la volontà della moglie di proseguire il processo per ottenerne la piena assoluzione, come annunciato a mezzo del legale di fiducia.
Il 22 maggio scorso il Consiglio comunale di Scicli si schiera dalla parte del sindaco Venticinque esprimendo “solidarietà a tutti gli indagati che si sono trovati a gestire la problematica del randagismo senza idonei mezzi e risorse”.
La famiglia del piccolo Giuseppe, intervenuta anche nella trasmissione televisiva “Mi manda rai tre”, lancia un appello affinché si prendano provvedimenti per impedire che ciò che è accaduto non si ripeta.
E sulle polemiche fra Camera penale e Procura sulla diffusione delle notizie di procedimenti in corso specifica il Procuratore Puleio: “Nel doveroso rispetto delle molteplici esigenze sottostanti all’esplicazione del diritto dell’opinione pubblica di essere informata (esigenze investigative e di pratica efficacia del processo; esigenze di tutela del diritto alla riservatezza dei soggetti coinvolti, siano essi imputati o persone offese; esigenze di corretta, equilibrata e serena formazione del convincimento del Giudice; esigenze di controllo sociale e trasparenza dell’operato degli investigatori e della magistratura), quest’Ufficio ritiene parimenti opportuno fornire notizie sull’attività giudiziaria, al ricordato fine di garantire la corretta informazione dell’opinione pubblica e l’esercizio del diritto di cronaca, nonché di tutelare l’onore e la reputazione dei cittadini, evitando la costituzione o l’utilizzazione di canali informativi personali riservati, privilegiati ovvero orientati secondo interessi precostituiti di talune parti. Tali notizie saranno diffuse, così com’è avvenuto nel passato, nel rispetto degli ineludibili criteri di equilibrio e misura cui sempre si è attenuto quest’Ufficio, contemperando il diritto della collettività all’informazione piena e completa in ordine a tutti quei fatti non coperti da segreto che presentino carattere di gravità per il prevedibile rilevante impatto che potrebbero determinare nell’opinione pubblica, per generalizzato interesse e diffuse reazioni emotive, con i legittimi diritti e degli interessi dei soggetti coinvolti nel processo”.
Angela Allegria
Giugno 2010
In Il Clandestino con permesso di soggiorno
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Il 22 maggio scorso il Consiglio comunale di Scicli si schiera dalla parte del sindaco Venticinque esprimendo “solidarietà a tutti gli indagati che si sono trovati a gestire la problematica del randagismo senza idonei mezzi e risorse”.
V E R G O G N A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A
MA CHI SONO QUESTI CONSIGLIERI COMUNALI DI SCICLI CHE SI SCHIERANO DALLA PARTE DEL SINDACO VENTICINQUE ED ESPRIMONO SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI INDAGATI CHE SI SONO TROVATI A GESTIRE LA PROBLEMATICA DEL RANDAGISMO????????????
VERGOGNA VERGOGNA……..CRIMINALI PATENTATI!!!!!
DOVETE PAGARE TUTTI