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Dall’Umberto I al Teatro greco di Siracusa
Reduci dai premi delle rassegne teatrali di Maiora e Campagna, gli studenti del laboratorio Dionysos del Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa tornano in scena a Palazzolo Acreide all’interno del Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani con “Prometeo Incatenato” di Eschilo.
“L’opera è frutto di un anno di intenso lavoro. Si tratta di una esperienza multidisciplinare, composta da testo, musica, cori e movimenti. Lo scopo è quello di restituire all’opera teatrale una sua seconda dimensione fondamentale, quella vocale, interpretativa” spiega il regista Gianni Battaglia.
Le tematiche dell’opera eschilea sono di grande attualità: Prometeo è vittima del potere autoritario di Zeus, il cui animo è difficilmente placabile, duro come chi regna da poco tempo,e allo tempo è antagonista del re degli dei.
Mondo reale e mondo ideale, vecchio e nuovo, l’autorità del potere assoluto e la coscienza e la responsabilità si scontrano sulla scena.
Ermes (Luca Gharsallah), simpatico e ironico, leggero, è il veloce messaggero di Zeus.
Prometeo (Vladimir Randazzo) è orgoglioso, preferisce rimanere incatenato, seguire fino in fondo il proprio destino piuttosto che servire Zeus e piegarsi alla sua volontà. Il suo stato si riassume in una frase: “Un dolore che mi proviene da dentro e una vergogna che mi viene da fuori”.
Si legge nelle note di regia: “Sullo sfondo di un conflitto cosmico, concluso con la vittoria di Zeus sulle forze oscure del caos, si innestano i temi della salvezza e del progresso dell’umanità. Così Prometeo, il titano orgoglioso e superbo che ha sfidato Zeus per amore degli uomini, il ribelle, diventa il simbolo della rivolta contro ogni oppressione. Alla fine, verrà liberato dallo stesso Zeus, ma dopo che questi è riuscito a pacificare il mondo in un giusto ordine”.
Il coro delle Oceanine, in contrasto ai titani, canta e danza sulle musiche di Lorenzo Guardiano.
Di notevole effetto il canto in greco antico intonato dal coro.
I giovani attori hanno vissuto affondo l’opera e in questo modo l’hanno interpretata.
“Crediamo nei valori moderni che un classico può dare oggi” afferma Vladimir Randazzo, il quale rimarca le parole di Martina Lauretta per la quale “L’innovazione oggi è proprio portare in scena un classico”.
Il profilo sociologico è stato affrontato da Andrea Guadagna (Kratos), che ha spiegato con parole semplici ma efficaci il ruolo dei titani definendoli come i “tirapiedi dei potenti, coloro che portano la società alla rovina”.
“Se non fosse per il teatro non sarei come sono oggi. Il fatto di essere costretto in senso buono ad esibirti davanti ad un pubblico ti aiuta ad avere faccia tosta e ad aumentare la tua autostima” conclude Enrico Tomasi che ha interpretato Oceano.
Non c’è che dire, il percorso intrapreso dagli alunni dell’Umberto I è meditato e riscuote successo, tanto che gli stessi sono stati invitati il 27 giugno a Siracusa per recitare all’interno del teatro greco a conclusione della stagione dell’Inda. Ad maiora!
Angela Allegria
Giugno 2013
In Il clandestino