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Diplomifici: arresti, condanne e rinvii a giudizio
Già da dopo gli esami di maturità del 2005 la magistratura di Modica indaga sui c.d. diplomi facili, con un’inchiesta che è giunta alla fase dell’udienza preliminare innanzi al Gup di Modica, Sandra Levanti.
L’inchiesta ha preso il via dopo gli esami che si sono svolti negli istituti “Europa” di Modica, “Marconi” di Vittoria e “Gentile” di Vizzini, le cui commissioni erano presiedute per il primo da Giorgio Spadaro e per gli ultimi due da Antonino Nasisi.
Nel procedimento sono coinvolti 31 studenti (di cui 3 hanno chiesto il rito abbreviato) e 62 tra dirigenti, amministratori, dipendenti e collaboratori dei tre istituti. Coimputati anche 24 docenti, membri delle tre commissioni degli esami di Stato, i quali, dovranno rispondere di abuso d’ufficio per aver ammesso anche candidati che avevano superato il numero massimo di assenze e, in qualche caso, aver inserito più candidati rispetto a quelli previsti per ciascuna commissione.
Contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di un numero imprecisato di delitti contro la Pubblica Amministrazione e la fede pubblica per gli amministratori unici della società “Ge.Ma.D Srl” che gestiva gli istituti di Modica e Vittoria, e della “Si.Pla.S Srl” che gestiva l’istituto di Vizzini. Si tratta dei coniugi Sebastiano Mignacca e Giovanna D’Izzia, e del di loro figlio Vincenzo, collaboratore di segreteria dell’Istituto “Europa”. I tre, insieme ad altri diciassette, farebbero parte dell’associazione a delinquere.
Il pm Francesco Puleio ha già formulato le sue richieste: sei mesi per gli studenti che hanno chiesto il rito abbreviato, Santo Dominante e Luca Bonanno, tre anni per Antonino Zinna, un altro studente al quale è stata contestata anche l’associazione a delinquere. Per tutti gli altri imputati, 90 in tutto, che hanno optato per il rito ordinario, il Procuratore Puleio ha chiesto il rinvio a giudizio.
Nella scorsa udienza è stata pronunciata l’arringa dell’avvocato dell’unica parte civile costituita, Salvo Maltese, mentre nelle prossime udienze, a partire da quella prevista per il 23 giugno, la parola passerà ai difensori.
La Regione Sicilia, nonostante sia una delle due parti offese, non si è presentata in udienza, rinunciando a costituirsi parte civile.
Oltre al processo “Diplomitici” che si sta svolgendo a Modica, anche a Gela un’operazione di polizia giudiziaria ha portato a sette arresti per un giro di diplomi facili fa Gela, Licata e Catania.
Si tratta dell’operazione “Atena”. Sono stati sequestrati 12 istituti scolastici siciliani e calabresi, oltre 200 denuncie fra ispettori, dirigenti, organizzatori, docenti, personale amministrativo, collaboratori, sotto sequestro anche le otto società di controllo e beni immobili e finanziari per un valore di circa due milioni di euro.
Sono quattrocento i diplomi rilasciati illegittimamente ovvero sulla scorta di false attestazioni, con tanto di falsificazione di registri, di atti di esami da parte dei docenti, con la complicità anche del personale amministrativo che avrebbe iscritto candidati al 5 anno anche a pochi giorni dagli esami di maturità.
La truffa coinvolgeva studenti provenienti da ogni parte d’Italia: bastava pagare una somma da tre mila a cinque mila euro per aver pronto un diploma, senza aver mai frequentato una lezione.
In più, in base al prezzo pagato, venivano costruite ad hoc carriere scolastiche ed era possibile anche saltare qualche anno per accedere a quello successivo.
I reati contestati alle oltre duecento persone denunciate sono: associazione per delinquere finalizzata a ottenere ingenti profitti attraverso la produzione di carriere scolastiche falsate con la corruzione di dirigenti e ispettori, falso in atto pubblico alla rivelazione di segreti d’ufficio, omissione di atti d’ufficio all’attestazione di false identità, favoreggiamento personale alla truffa perpetrata con false attestazioni mediche, frode fiscale a cui si sarebbero dedicati alcuni gestori di società cui facevano capo gli istituti sequestrati.
Risultano, inoltre, indagati due ispettori dell’ufficio scolastico regionale per aver, dietro compenso, omesso di rilevare palesi irregolarità che avrebbero minato la sussistenza dei requisiti di legge per il mantenimento dello status di scuole parificate.
E per concludere, a Vittoria, lo scorso anno, è stata aperta un’inchiesta contro quindici dipendenti comunali i quali, nei concorsi interni del 2001, avrebbero utilizzato diplomi falsi per accedere a mansioni e livelli di stipendio superiore.
Resta proprio da dire: si salvi chi può!
Angela Allegria
Giugno 2011
In Il clandestino con permesso di soggiorno