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Esternalizzazione, ma quanto mi costi?
Con il termine esternalizzazione si intende l’esercizio di un’attività della Amministrazione pubblica ad opera di un soggetto terzo individuato, a vario titolo, dalla stessa Amministrazione titolare.
Si usa tradizionalmente distinguere tra attività essenziali, a contenuto autoritativo che non possono essere esternalizzate, e attività di prestazioni di servizio che vengono abitualmente affidate tramite concessioni od appalti ai privati.
Il SSN ha ereditato il modello pubblico di rete ospedaliera delineato nel 1968/1969 nel quale si lasciavano pochi spazi all’autonomia gestionale per garantire la continuità delle prestazioni e nel quale si imponeva che anche l’erogazione di tutti i servizi di supporto e strumentali all’assistenza sanitaria fosse gestita direttamente dall’Organizzazione ospedaliera, proprio perché pubblica.
Ma già nel 1996 con la Circolare 2/1996 il Ministero della Sanità ha indicato come “possibili ed auspicabili” nuovi modelli di gestione, facendo riferimento a taluni servizi amministrativi, ma anche servizi diversi quali le biblioteche o gli stabulari, compresi alcuni servizi strettamente sanitari.
Questo ha dato il vita ad innovazioni e sperimentazioni e nel 1999 la costituzione di società miste a capitale pubblico e privato nelle quali la scelta del privato avveniva tramite evidenza pubblica.
In Sicilia la l. 5/2009, nata con lo scopo di “rendere compatibile l’equilibrio economico del SSregionale con il mantenimento e la riqualificazione dell’offerta assistenziale complessiva al fine di garantire il diritto all’erogazione appropriata ed uniforme dei Livelli essenziali di assistenza”, all’art. 21 sancisce il divieto di esternalizzazioni di funzioni con lo scopo evidente di evitare un abuso di tale strumento in presenza di adeguate risorse umane interne all’organizzazione aziendale.
Nel 2 comma si precisa che il ruolo dell’Assessorato sia relagato ad un controllo successivo in merito alla gestione che, in base al modello aziendalistico adottato, spetta ai direttori generali.
Anche all’Asp di Ragusa si stanno esternalizzando il servizio di pulizia e di barellamento, le manutenzioni, il trasporto, la biancheria.
Il servizio di pulizia e sanificazione è stato affidato alla Poliservice Srl, con sede a Catania, operante dal 1988. Essa ha un capitale sociale di 10.300 euro, divisi fra Messina Domenico (9.812,68 euro) e Lo Iacono Vincenza (516,46).
La Poliservice svolge diverse attività fra le quali spiccano i servizi di pulizia, i lavori di costruzione, muratura, pittura, idraulica, elettricità, climatizzazione e manutenzione, servizi di facchinaggio, giardinaggio, disinfestazione, derattizzazione, espurgo pozzi neri, servizi ecologici e di igiene ambientale. A questi si affiancano anche servizi di trasporto valori, scorte, la realizzazione, sviluppo, organizzazione e distribuzione di concorsi e/o giochi, la pubblicità, attività di stampa con tanto di pubblicazione e/o distribuzione di un giornale, la raccolta, il trasporto e la distribuzione di pacchi.
Alla Poliservice, amministrata da Iolanda Giuliano, è stato conferito a partire dal 21/2/11 il servizio ausiliario presso l’Ospedale Maria Paternò Arezzo, in quanto già aggiudicataria del servizio di pulizia e sanificazione. Tale attività coinvolge i servizi di barellamento, trasferimento salme, consegna e ritiro di campioni da analizzare, farmaci e documenti, pulizie urgenti, consegna del vitto ed altre urgenze.
Analoghe funzioni sono svolte presso l’Ospedale Maggiore di Modica dalla Oscar Brill arl, anch’essa con sede a Catania, rappresentata da Massimo Zappalà. Essa ha interessi nel palermitano sempre legati all’ambito sanitario.
A Modica e Vittoria l’affidamento per la manutenzione è affidato alla Sirimed srl con sede a Tremestieri Etneo, la quale agisce per interventi (questi prima erano svolti dall’Ufficio tecnico, adesso sono affidati alla ditta che viene pagata ad intervento, con evidente aumento di spesa).
La Sirimed ha un capitale sociale di 10.329 euro, divisi fra Rifici Giuseppe (9.813 euro) e Taccia Giuseppina (516). Essa si occupa di manutenzioni, in particolare di servizi di ingegneria clinica, sistemi informatici, telemedicina e teleassistenza, corsi di formazione, servizi per la gestione integrata tecnica delle apparecchiature biomediche ed informatiche, nonché di attività di import-export e di verifiche e controlli di impianti radioattivi.
Opera in provincia anche la Medi Care, cooperativa a mutualità prevalente, la quale, costituita nel 1986, inizia nel 1991 con progetti di immissione nel mondo del lavoro di disabili, per poi organizzare nel 1995 corsi di formazione professionale e di aggiornamento, nel 2009 gestire poliambulatori di medicina specialistica e del lavoro, assistenza domiciliare integrata anche ai minori e ai malati terminali, comprese le attività di trasporto ed aumentando le proprie unità locali dalla sede di Ragusa a Giarratana, Comiso (presso l’ex base Nato) e Santa Croce Camerina. Ad essa, in ambito ospedaliero, sono appaltati i servizi di trasporto dei malati.
In tale contesto non bisogna dimenticare la Tutonet srl, servizio di lavanderia industriale di Ragusa, alla quale è affidata il servizio di biancheria.
L’aumento di spesa, preso dall’Asp con la voce “Beni e servizi”, il fatto che le ditte vanno progressivamente a svolgere i compiti dei precari, i dubbi circa la salute e la cura dei malati fanno sorgere parecchi dubbi, soprattutto quando con la delibera n. 1769 del 4/11/11 l’Asp allarga l’appalto alla Poliservice.
Dubbi esplicitati da Angelo Tabbì (FP-CGIL): “Quali benefici ne trae l’azienda, considerato che il costo che sosterebbe con la convenzione alla Multiservizi è inferiore? È coerente con quanto previsto dall’art. 21 della legge 5/2009? Siamo convinti di no, considerato che l’ASP ricorre ad un gioco di parole trasformando il barella mento in accompagnamento, così da far capire che nessun paziente viene assistito durante tale atto, togliendo le responsabilità che ne derivano alla ditta fornitrice della prestazione. Fra le altre cose, la ditta in questione è accreditata a fornire attività con caratteristiche di tipo assistenziale e pertanto sanitarie? Chi risponderebbe dei possibili ed eventuali danni ai pazienti ,che tale attività comporta? L’Asp, la ditta, oppure i lavoratori in persona? Inoltre, che fine farebbe il personale ausiliario di ruolo, visto le norme contenute nel decreto del collegato al lavoro?”
Angela Allegria
Gennaio 2012
In Il clandestino con permesso di soggiorno