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“I cittadini non hanno capito”
La vicenda relativa al Tribunale di Modica è giunta ad uno snodo cruciale. La Giunta della Regione Siciliana ha infatti proposto ricorso innanzi alla Corte Costituzionale per illegittimità della legge delega di revisione delle
circoscrizioni giudiziarie. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Antonio Borrometi del foro di Modica, già parlamentare regionale e poi nazionale e che più di ogni altro ha perorato le iniziative in favore del Tribunale di Modica.
Quali sono i motivi sui quali si fonda il ricorso innanzi alla Corte Costituzionale promosso dalla Regione Siciliana?
Innanzitutto si intende violato l’art. 23 dello Statuto che riserva alla Regione una competenza sulla superficie giudiziaria dell’isola, mentre il provvedimento è stato emanato senza alcun concerto con la Regione Siciliana. Inoltre a nostro avviso possiamo dire che questa legge è incostituzionale perché la legge delega è stata inserita in una legge di conversione di un decreto legge che riguardava altra materia. È ciò che è accaduto nell’agosto 2011 sotto il governo Berlusconi. L’oggetto era assolutamente diverso rispetto a quello del decreto legge da convertire. Il Presidente della Repubblica aveva richiamato il Parlamento sulla necessità in sede di conversione di rispettare la procedura parlamentare che impone che la legge delega sia conferita necessariamente dal Parlamento e soprattutto la corrispondenza tra oggetto del decreto legge e la materia trattata nella conversione.
La Corte Costituzionale con sentenza del 16 febbraio 2012, in una situazione assolutamente identica, ha dichiarato l’incostituzionalità della legge di conversione proprio perché riguardava materia diversa rispetto al decreto legge da convertire.
Sulla base di questa pronuncia mi sento di poter dire che anche questa legge di revisione delle circoscrizioni circondariali è assolutamente incostituzionale. In più la legge prevede alla lett. E dell’art. 2 che il governo avrebbe dovuto come linea prioritaria di intervento verificare la possibilità di riequilibrio territoriale, demografico e funzionale tra uffici giudiziari limitrofi e che non è stato fatto dal governo. Se c’è come da noi il Tribunale di Siracusa che è già sovraccaricato e dovrà supportare ora le sezioni di Avola, Lentini ed Augusta, mentre c’è Modica sottodimensionato. Si sarebbe potuto accorpare il territorio confinante con Modica per decongestionare Siracusa e rendere Modica più robusta. Questa era la mia proposta di legge nel 1998 che era passata come ordine del giorno alla Camera, non al Senato. Dopo la fine della mia legislatura coloro che sono subentrati al sottoscritto si sono guardati bene dal riprenderla. Se l’avessero fatto Modica non sarebbe in queste condizioni.
E per quanto riguarda l’economicità?
Nel decreto si parla di invarianze finanziarie. Insieme al Presidente dell’Ordine, Ignazio Galfo, sono andato a luglio al Consiglio giudiziario che doveva dare il parere e ho fatto presente la situazione di Ragusa che è tutt’ora insufficiente, tant’è che all’Asi hanno trasferito alcuni uffici. Immaginiamo con la sezione di Vittoria e con il tribunale di Modica quello che accadrà. Fra l’altro nell’ultima legge di stabilità è previsto che gli enti locali non possono né affittare né acquistare nuovi locali, il che se si verificherà questo discorso dovremo far udienza, sperando che non piova, all’aperto. Il Consiglio giudiziario ha fatto presente che il Tribunale di Ragusa è assolutamente inadeguato per ragioni di carattere logistico e strutturale a far fronte al carico di lavoro del Tribunale di Modica. Di questo parere non hanno tenuto conto.
Attualmente, qual è lo status del Tribunale di Modica?
Per un anno ancora si continua, fino al 13 di settembre 2013. Poi, ci saranno 5 anni per organizzare il tutto per il trasferimento. A partire quindi da questa data, si potrebbero ipotizzare udienze presso il Tribunale di Ragusa. Spero comunque che nelle more ci possa essere qualche intervento che impedisca questo passaggio. Io mi sono battuto sin da prima e sin dall’inizio, debbo dire quasi in solitaria, perché manca la necessaria consapevolezza nella cittadinanza. Ho sempre detto che questo è un problema non degli avvocati ma del territorio perché sguarnire un territorio del Tribunale significa poi perdere anche il carcere, gli uffici finanziari, la Procura, e quindi significa svuotare una città. Tutto questo in ossequio ad un principio assurdo, di privilegiare le province contestualmente all’eliminazione delle stesse. Da qui una contraddizione che mi pare insuperabile.
A chi possono essere attribuiti i meriti politici del ricorso presentato dalla Giunta innanzi alla Corte Costituzionale? Chi ha effettivamente perorato la causa pro Tribunale di Modica?
Ho parlato con l’onorevole Aiello che conosco perché è stato con me, dal ’91 al ’96, all’assemblea regionale siciliana e, siccome è componente dell’attuale giunta di governo, l’ho pregato di interessarsi di questa vicenda. Ho stilato una nota che gli ho mandato e nella quale ho sostanzialmente sintetizzato quanto detto finora, nota che poi ho visto, dal comunicato stampa fatto dalla giunta di governo, essere stata recepita nei suoi aspetti più importanti. Questa è la ricostruzione della vicenda. Ho chiesto che fosse la Giunta a valutare se proporre ricorso sulla base dei motivi che ho indicato, tenendo conto che i tempi sono stretti. Penso sia una valutazione che interessi il territorio, i poteri e la difesa dell’autonomia della regione siciliana. Credo che sia una questione non modicana ma di interesse regionale perché riguarda altri tribunali e che riguarda, ripeto, la prerogativa della regione siciliana. Mi sono permesso quindi di portare all’attenzione dell’assessore Aiello tutta questa problematica e, dopo qualche giorno, ho avuto notizia da parte dello stesso Aiello e dell’assessore Arnao che la Giunta aveva deciso di proporre ricorso avanti alla Corte Costituzionale. Questo è il quadro della situazione.
Alcuni avvocati del foro modicano hanno ufficialmente preso posizione in favore della riforma che porta alla soppressione del Tribunale di Modica. Quale giovamento possono trarre da un’eventuale soppressione dello stesso?
Questo me lo sono chiesto anche io. Francamente non lo capisco, e debbo dire che si tratta di una posizione che considero assolutamente sbagliata. Quando io cominciavo a fare presente che proprio la legge delega prevedeva la possibilità dell’allargamento delle circoscrizioni di Modica e Siracusa, tale ipotesi è stata subito bollata come impossibile in favore invece di un accorpamento Modica- Ragusa, ipotesi questa che poteva essere considerata subordinata. Ma il solo fatto che si prospettasse questa seconda soluzione, bastava già ad indebolire la prima ossia quella principale.
Che feedback vi ha lanciato la cittadinanza?
Mi pare che la cittadinanza non ha colto la gravità di ciò che può accadere tra un misto di fatalismo e rassegnazione.
Quale può essere il messaggio da lanciare per fare loro capire l’importanza di un tribunale a Modica?
È una difesa che, a mio avviso, che vale per i prossimi anni. È una questione, come quella della provincia, di carattere veramente storico perché determinerà il futuro di questa città. Il punto è se città come Modica devono essere solo città della domenica, buoni per una gita turistica e comprare la cioccolata, oppure se hanno un’altra possibilità di sviluppo come è giusto che Modica debba avere. Purtroppo anche le rappresentanze avrebbero dovuto indicare ai cittadini queste questioni, ma non l’hanno fatto.
Angela Allegria – Giovanni Denaro
Novembre 2012
In Il clandestino