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I giochi di ruolo: nuova tendenza sociologica
La diffusione fra giovani e meno giovani dei giochi di ruolo apre una problematica assai importante da diversi punti di vista: sociologico, pedagogico, psicologico, filosofico-letterario. Con l’ausilio di Maurizio Bonolis, Ordinario di Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma, cercheremo di cogliere qualche punto essenziale della diffusione del fenomeno a livello sociologico.
A cosa può essere dovuta la tendenza diffusa fra i giovani riguardante i giochi di ruolo e nel particolare i giochi di ruolo online?
I giochi di ruolo online sono in parte come il gioco dei soldatini, il quale, appunto, era un gioco di ruolo esso stesso.
Sotto il profilo sociologico che valenza si può attribuire ai giochi di ruolo?
I giochi di ruolo online sono però qualcosa di più, perché, essendo online ed essendo a sviluppo-di-trama (se non fossero online non poptrebbero essere così), non finiscono mai (o quasi). Perciò possono procurare in modo esasperato l’effetto narcotizzante già presente nelle comunicazioni massa. Producono cioè dipendenza e si può verosimilmente ritenere che tale dipendenza, per definizione,sia tanto più forte quanto più funzioni come vicaria (sostitutiva) di impegni che il giocatore non riesce a mantenere nella vita reale. O perché non li ha o perché richiedono una fatica in cui le soddisfazioni coprono a mala pena i costi, senza eccedere.
Un grande manager, pensiamo a Montezemolo, non si annullerebbe mai in giochi del genere, perché non dispone del minimo spazio (mentale e fisico) per dar luogo alla loro ’vicarietà’. Per un adolescente e/o per adulti frustrati, è facile che questa realtà attragga più di quella effettuale.
Lo studio di tale fenomeno può indurre la scienza sociologica a quali risvolti?
Non si vedono risvolti peculiari per la sociologia, sull’argomento. E’ già tutto chiaro. L’importante è tutelare i minori in materia di accesso. E cose simili, quasi ovvie.
Personalmente cosa pensa dei giochi di ruolo?
Capisco certi passatempi, da intercalare al lavoro con pc. Ma giochi del genere sono un’altra cosa e “mangiano” le persone: le mangiano però (lo ribadisco) quando essi incontrano persone appetibili, cioé pronte a essere mangiate.
Angela Allegria
8 dicembre 2006