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Il cioccolato solidale per combattere lo sfruttamento dei bambini africani.
La presenza di Botteghe solidali sul nostro territorio induce alla riflessione sulle condizioni di vita delle popolazioni del terzo mondo. Tali cooperative, esercitando il commercio equo-solidale, collaborano all’eliminazione o quanto meno alla riduzione dello sfruttamento di tali popoli.
La situazione dei bambini è quella più grave: essi, fin dai primi anni, si alzano all’alba e vanno per i campi in aiuto ai propri familiari, devono in seguito percorrere un bel po’ di chilometri a piedi per raggiungere la scuola, al ritorno è la stessa storia. Alla fine della dura giornata resta appena un filo di sorriso sulle loro labbra, prima di assopirsi per cercare di recuperare le forze per il giorno dopo.
Il tenore di vita è molto basso in quelle zone. Iniziativa delle botteghe solidali consiste nella vendita di oggetti, di vestiti, di prodotti tipici, fabbricati in quei posti. Fra questi c’è il cioccolato modicano. Si tratta di un’iniziativa nata dalla tradizione del cacao grezzo, il quale viene trasformato in cioccolato modicano attraverso una antica ricetta di origine azteca.
La Cooperativa Sociale “Quetzal – La Bottega Solidale” è produttrice del cioccolato modicano “Quetzal”. Essa produce il cioccolato solidale nel proprio laboratorio modicano, nato nell’ottobre 2004, in cui lavorano regolarmente 12 addetti ai lavori. Da qui partono le tavolette che vengono distribuite e vendute in tutti i punti vendita aderenti al Consorzio ed esportata in Grecia, Portogallo e Danimarca. I semi di cacao vengono acquistati direttamente dai produttori di America Latina, Asia ed Africa tramite il Consorzio CTM-Altromercato costituito dalle botteghe solidali presenti in Italia e la cui sede principale è a Verona. I semi vendono poi lavorati e trasformati in pasta amara in Italia dalla Icam.
I materiali coloniali, fra cui il cacao, sono quotati nelle borse di New York e Londra e di conseguenza il loro valore è suscettibile di oscillazione. Il Consorzio ha fissato un prezzo base, minimo, che è più alto del prezzo di borsa. Anche questo prezzo minimo fissato dal Consorzio è suscettibile di aumento in caso di aumento del prezzo di mercato. Tutto ciò al fine di agevolare la produzione nel c.d. Sud del Mondo ed evitare lo sfruttamento delle popolazioni produttrici di materie prime.
Si vuole inoltre incentivare la produzione biologica tramite ulteriori incentivi al fine di tutelare sia il produttore, sia il consumatore tramite un prezzo equo e trasparente e una qualità biologica, legata comunque alle tradizioni sia dei paesi produttori, sia della realtà modicana. Il cacao proviene dalla Repubblica Dominicana, lo zucchero di canna (grezzo) dalla Costa Rica, le spezie (Chili, zenzero, cannella) dallo Sri Lanka, la vaniglia dall’India, il caffè dal Messico. Anche le confezioni sono fatte con spago prodotto da un gruppo di donne del Bangladesh, gli astucci in paglia sono fatti in Mozambico. Già da questo si può notare la stretta collaborazione fra tali Paesi e la nostra realtà. Al fine di agevolare l’incontro di culture diverse ha preso vita il Favarè, un nuovo tipo di cioccolata modicana fatta con fave cottoie proprie della tradizione modicana.
Tale iniziativa è manifesto di una collaborazione possibile, continua e fruttifera fra i Paesi del Nord e del Sud del Mondo, con vantaggi giusti per entrambi e senza sfruttamento di uomini, donne e bambini. Il Consorzio, infatti, appoggia anche progetti locali di sviluppo ambientale e sociale al fine di costruire un’economia solidale.
Angela Allegria
28 agosto 2006