1 Lug 2008
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Il mondo segreto dell’ipnosi. Intervista alla Dott.ssa Paola Sacchettino, counsellor e coach in ipnosi costruttivista
Mistero e curiosità in un mondo inesplorato, che si percepisce come qualcosa di “magico”, eppure l’ipnosi viene utilizzata per scopi terapeutici e nella ricerca clinica.
Essa rappresenta un fenomeno psicosomatico, tale da incidere non solo sull’aspetto fisico e psichico, ma anche sul comportamento.
La letteratura ed il cinema hanno proposto immagini di ipnotizzatori che attraverso le loro tecniche fossero capaci di penetrare nella dimensione incoscia ed emotiva del soggetto dominandolo.
Cosa è in realtà l’ipnosi?
Parliamone con la dott.ssa Paola Sacchettino, counsellor e coach in ipnosi costruttivista.
Dott.ssa Sacchettino, in cosa consiste l’ipnosi?
L’ipnosi nasce all’alba dei tempi e già nell’antico Egitto o all’epoca romana ci furono espliciti riferimenti a questa tecnica. Il termine Ipnosi è stato introdotto da Braid alla metà dell’ 800 preso da “hypnos” (il dio greco del sonno); anche se, apparentemente, la persona ipnotizzata sembra che stia dormendo profondamente, l’ipnosi è uno stato di coscienza differente dal sonno.
E’ difficile definire l’ipnosi, ma in realtà non si tratta che di un terzo stato di coscienza, al pari del sonno e della veglia, caratteristico dell’uomo come degli animali.
Con l’ipnosi noi possiamo creare realtà alternative, che possono eventualmente sostituirsi a quelle precedentemente create e che non funzionano più in modo adeguato.
In quali ambiti terapeutici viene utilizzata?
Vi sono svariati ambiti terapeutici in cui l’ipnosi può essere applicata con efficacia e rapidità, tuttavia possiamo sintetizzarli in questi ambiti privilegiati:
Vi sono svariati ambiti terapeutici in cui l’ipnosi può essere applicata con efficacia e rapidità, tuttavia possiamo sintetizzarli in questi ambiti privilegiati:
– controllo delle emozioni, ovvero quelle che provocano disagio come ansia, rabbia, rossore, nervosismo, irritabilità, attacchi di panico, ecc.
– cambiamento di abitudini, cioè fumo, uso eccessivo di sostanze, onicofagia, disturbi dell’alimentazione, tic, difficoltà di concentrazione, ecc.
– problemi fisici, ovvero controllo del dolore, asma, di stress, insonnia, tachicardie, allergie psicosomatiche, ecc.
– problemi sessuali e relazionali, ad esempio eiaculazione precoce, ansia da prestazione, scarso impulso, poco desiderio, difficoltà di comunicazione, ecc.
– psicologia dello sport, mirata alla ottimizzazione della prestazione sportiva.
– Ipnosi regressiva. In ipnosi vi sono due modi diversi di richiamare il passato della nostra vita nell’attualità del presente: quello tipico della cosiddetta regressione, in cui il soggetto rivede il suo passato con atteggiamento, critica e sentimenti del presente e quello della cosiddetta rivivificazione, in cui il paziente dimentica il presente per comportarsi, esprimersi e sentire come in tempi passati.
– Ipnosi progressiva. Un’altra esperienza ipnotica legata alla dimensione temporale è l’ipnosi progressiva: è la base della terapia. L’ipnosi progressiva è un’esperienza di trance in cui il soggetto è portato a vivere esperienze che si immagina appartenere alla sua vita futura. E’ fondamentale per la buona riuscita di un percorso di cambiamento personale in quanto non è possibile raggiungere una condizione differente se prima non la si è sperimentata almeno una volta attraverso l’immaginazione.
Attraverso quali tecniche si può praticare l’ipnosi?
– Ipnosi diretta: setting in cui c’è un ipnotista e un ipnotizzato ed è dichiarato lo scopo del lavoro che si andrà a svolgere insieme. La legge italiana impedisce l’ipnosi diretta nelle aziende (Legge 300, 1970)
– Ipnosi indiretta: situazione in cui non è dichiarato a priori che si vuole portare la persona in uno stato di trance e si utilizzano tecniche indirette che vincono le resistenze e la critica dell’Io.
– Ipnosi paterna: modalità di induzione in trance di tipo imperativo e autoritaria. L’ipnosi paterna viene utilizzata sovente negli spettacoli ipnotici, in cui l’ipnotista ordina al soggetto in modo molto diretto: “Dormi!”.
– Ipnosi materna: più accogliente e contenitiva. Si basa sull’empatia e ha la funzione di “cullare” e tranquillizzare la persona ipnotizzata. E’ la modalità di induzione che viene utilizzata nei percorsi di counselling e di psicoterapia ipnotica.
Che fini si prefigge?
La funzione dell’ipnosi è molteplice: aumenta l’empatia fra i soggetti, permette una percezione selettiva, favorisce l’esperienza limitandone il criticismo, consapevolizza l’aspetto costruttivo del lavoro cerebrale.
L’ipnosi permette l’organizzazione del mondo esperienziale del soggetto attraverso il linguaggio verbale, attraverso la voce e con la comunicazione corporea.
Lo scopo dell’ipnosi è quello di fare vivere un’esperienza di realtà diversa in modo che la persona possa creare nuove possibilità di azione. La creatività è pertanto un fattore importante ed indispensabile che il buon ipnotista deve saper sollecitare e tirare fuori dall’altra persona.
La trance ipnotica profonda può essere assunta a chiave di lettura per l’accesso agli stati sonnambulici?
Per spiegare la fenomenologia ipnotica utilizziamo la spirale della trance come una metafora.
Questa metafora prevede la discesa, come in una spirale, dallo stato di veglia agli stati ipnotici sempre più profondi, fino al sonno. Lo stato sonnambulico è quello più profondo, durante il quale la persona può avere suggestioni post ipnotiche fantasiose, sonnambulismo completo e amnesia post ipnotica.
In cosa possono consistere gli aspetti positivi e negativi che si riversano sull’ipnotizzato?
Ogni ipnotista sa che esiste una regola aurea dell’ipnosi da seguire nel suo percorso di lavoro che consiste nel ricordarsi che quando una persona prova l’ipnosi deve ritornare sempre con qualcosa in più di positivo, fosse anche un semplice stato di rilassamento. Per questo motivo, non sono previsti aspetti negativi riguardanti l’applicazione dell’’pnosi su una persona ipnotizzata.
Ogni ipnotista sa che esiste una regola aurea dell’ipnosi da seguire nel suo percorso di lavoro che consiste nel ricordarsi che quando una persona prova l’ipnosi deve ritornare sempre con qualcosa in più di positivo, fosse anche un semplice stato di rilassamento. Per questo motivo, non sono previsti aspetti negativi riguardanti l’applicazione dell’’pnosi su una persona ipnotizzata.
Angela Allegria
12 giugno 2007