7 Giu 2008

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Il papa del sorriso presto beato

“Mi chiamerò Giovanni Paolo. Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere.” Così ha esordito nel suo primo Angelus, domenica 27 agosto 1978, Papa Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso.
Da pochi giorni è stata proposta una fiction sulla prima rete nazionale, fiction nella quale il regista Giorgio Capitani affida a Neri Marcorè la responsabilità di far rivivere Papa Luciani.
Fra pochi giorni, il 10 novembre, si concluderà a Belluno l’ultimo atto della fase diocesana della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I. In tal modo il processo di beatificazione si sposterà in Vaticano, presso la Congregazione delle Cause dei Santi.
Ricordato dal popolo come il Papa del sorriso, Giovanni Paolo I ha saputo, nel suo breve pontificato, rendere viva e vicina al cuore di tutti la parola di Dio, col suo carisma e la sua semplicità.
La sua morte, avvolta nel mistero, i suoi contrasti col clero più conservatore, fanno emergere una figura di rinnovatore spinto dalla volontà di adattare la parola di Dio a nuovi tempi in cui vivono i fedeli e di condurre in questo modo la Chiesa alla modernità.
Il cardinale Saraiva Martins, ha raccontato che dopo la morte di Paolo VI, l’allora Patriarca di Venezia, Albino Luciani era andato a visitare la salma. Aveva fatto la fila tra migliaia di persone. In un certo momento aveva pensato di non arrivarci. È stato riconosciuto una volta davanti alla salma, allora lo portarono in disparte e gli offrirono un inginocchiatoio. Questo mette in evidenza “lo stampo dell’umile patriarca di Venezia, che viene dal popolo e con il popolo ama stare, senza proclami, senza mettere manifesti, nel silenzio”.
Il sorriso accompagnava la sua esistenza, era il segno tangibile della fede che aveva in Dio, una fiducia infinita, un abbandono totale. E quel sorriso per cui tutti lo ricordiamo voleva proprio dimostrare che basta affidarsi a Dio, farsi guidare da Lui per vivere in armonia ed affrontare i problemi di tutti i giorni.
Proveniente da una famiglia povera di operai, non si stancò mai di stare vicino ai poveri e ai bisognosi, e di far di tutto per dare loro un po’ del suo aiuto.

Angela Allegria

28 ottobre 2006

In www.7magazine.it

 

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