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Integrazione possibile alla luce della storia antica?
“Epigrafi e mosaici: pietre che parlano” il titolo del corso di formazione che ha visto la partecipazione di Dirigenti scolastici e docenti di lettere e storia di Italia, Tunisia, Algeria, Grecia, Turchia, Albania.
Il corso di formazione tenutosi in Tunisia ha visto la partecipazione di alcuni docenti del Liceo Classico Umberto I di Ragusa e del Liceo Carducci di Comiso.
Fra essi il Preside dell’Umberto I, Prof. Vincenzo Giannone, il Vicepreside del medesimo Istituto, Prof. Salvatore Cascone e i professori Maria Lenzo e Andrea Guastella, Maria Stella Miceli e Maria Stella Tumino per il Carducci.
Il corso, patrocinato dal Centro di Studi sallustiani de L’Aquila, dall’Ambasciata italiana, e dall’Istituto Italiano Hodierna di Tunisi, si è svolto alternando momenti di conferenze tenute da relatori di altissimo livello, a vere e proprie escursioni, volte all’osservazione in loco di mosaici ed epigrafi, e laboratori didattici finalizzati alla creazione di nuovi metodi di lavoro per porgere le argomentazioni in una nuova veste ai discenti.
Oltre alla relazione introduttiva alla studio dell’epigrafia tenuta dalla Prof.ssa Silvia Orlandi dell’Università La Sapienza di Roma e agli interventi in aula e non del Prof. Antonio Ibba dell’Università di Sassari, illuminante la relazione del Preside Giannone sugli “Elementi di epigrafia paleocristiana in Sicilia e nel Nord Africa: per un possibile e auspicabile potenziamento della spendibilità didattica dei documenti epigrafici”. Nel suo intervento il Preside ha fatto riferimento alla realtà locale siciliana, ragusana in specie, portando come esempi i ritrovamenti di Castiglione.
Il riferimento alla realtà locale siciliana è stato proposto anche dai Prof. Andrea Guastella e Maria Lenzo i quali hanno presentato, alla luce dell’esperienza didattica acquisita, un’analisi dettagliata dei mosaici del Tellaro.
Sentita e appassionata la analisi di un episodio di storia romana proposta dal Prof. Salvatore Cascone, il quale, attraverso i testi di Appiano, ha riproposto una lettura alla luce della concezione moderna di genocidio.
Le visite ai resti punici di Cartagine, città della leggendaria regina Didone, al tofef, il cimitero dei bambini, luogo in cui sono stati rinvenuti resti di neonati sacrificati agli dei, secondo alcuni, offerti perché nati morti o morti in tenera età, secondo altri, hanno permesso di coniugare l’esperienza archeologica allo studio dell’Eneide.
Il museo del Bardo che ospitava i Bei, è un’opera d’arte. All’interno, fra i mosaici che giungono da Cartagine e dalle altre città romane, le statue classiche e le decorazioni ottocentesche, si può ammirare il celeberrimo ritratto di Virgilio. Il mosaico, il quale era stato analizzato dal Prof. Ciro Gravier, vede al centro la figura del poeta delle Bucoliche seduto, con accanto la musa della storia, Clio a sinistra e la musa della tragedia, Melpomene, vestita alla greca, a destra.
La medina di Tunisi con le sue stradine strette e tortuose, i muazin che invitano alla preghiera i fedeli, i commercianti al dettaglio stanziati lungo le vie hanno mostrato una cultura diversa da quella occidentale, seppure minima anche in quel luogo che è sempre più occidentalizzato. Una cultura affascinante e ricca di storia e tradizioni con la quale non ci si può non confrontare.
La Byzacena, fra l’Africa Proconsolare e la Trypolitania, contiene al suo interno un prezioso gioiello: un anfiteatro romano fatto costruire nel 238 d.C. dal proconsole Gordiano, il quale venne acclamato Imperatore a Thysdrus. Il “piccolo colosseo” fu probabilmente usato per spettacoli di gladiatori e corse dei carri. La città possiede inoltre un museo in cui si possono ammirare mosaici romani di fattura africana e la Maison Africa nella quale i mosaici sono stati risistemati nei luoghi in cui si trovavano.
In conclusione dei lavori il saluto dell’Ambasciatore italiano a Tunisi, S.E. Antonio D’Andria, il quale, dopo essersi complimentato personalmente con gli organizzatori e i partecipanti al corso di formazione, ha invitato i suddetti nella sua residenza privata per un ricevimento.
Angela Allegria
29 febbraio 2008