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La cultura della disabilità
Passaggio di consegna all’Anffas di Modica dove si è insediato il nuovo Presidente, Giovanni Provvidenza, il quale, interessato da sempre alle problematiche sociali che coinvolgono i diversamente abili, si avvia a continuare l’esperienza che fu prima del padre Francesco.
In una società poliedrica, sempre più sensibile alle problematiche sociali si sente parlare sempre più spesso di cultura della solidarietà, di stranieri, di diversi. In tale ottica c’è chi, come l’Anffas, si occupa della cultura dei disabili, fornendo un supporto logistico alle famiglie e facendo sì che essi possano integrarsi a tutti gli effetti con la società civile, diventandone protagonisti attivi.
Ma parliamone direttamente con Giovanni.
Quali obiettivi ti poni come nuovo presidente?
Innanzitutto gli obiettivi dell’Anffas nazionale a cui si aggiungono quelli legati al territorio, soprattutto alla zona di Frigintini. In questa zona, infatti, le problematiche legate alla disabilità sono poco conosciute. Il nostro intento è quello di affiancare le famiglie fornendo un supporto concreto.
A livello interno si sta ridando una resettata e si cercano nuovi soci che sono proprio le famiglie con figli con disabilità. Inoltre si continua nell’organizzazione dei convegni, nella collaborazione con le altre associazioni presenti nel territorio per portare avanti l’idea della cultura della disabilità, problematica molto spesso dimenticata, se non addirittura sconosciuta.
Quali sono le sfide che i disabili e le loro famiglie si trovano ad affrontare?
Le sfide sono tante. Spesso la famiglia non sa a chi rivolgersi. L’Asp ha già un gruppo di valutazione, ma non una equipe ben precisa capace di dare un supporto non solo informativo ma anche psicologico alle famiglie.
Da poco è nato il Comitato delle Associazioni all’Asp finalizzato a creare un collegamento fra l’Azienda Sanitaria e le associazioni presenti sul territorio e fornire un supporto logistico alle famiglie.
Queste, infatti, oggi devono lottare per far rispettare i propri diritti all’interno della società, della scuola e in ambito lavorativo.
Come dice il Vicepresidente della Federazione Italiana Superamento Handicap (Fish), “L’Italia ha le migliori leggi, ma chi li fa non li rispetta”. In questo periodo Anffas e Fish sono spesso presenti nelle aule dei tribunali per far rispettare le leggi.
Invitiamo le famiglia a venire presso le varie associazioni presenti nel territorio perché uniti possiamo far rispettare i propri diritti ricordandoci sempre che una famiglia ha anche dei doveri verso la società.
Ciò che si deve far capire alle famiglie che hanno membri disabili è che il proprio figlio con disabilità è per prima cosa una persona. Se si cerca di cerca un obiettivo per un figlio normodotato perché questo stesso non deve essere chiesto per un figlio con disabilità? Sappiamo che questo non è uguale, ma è possibile che questo si integri nella società d’oggi. Perché vogliaamo che il figlio normodotato sia rispettoso ed educato verso gli altri ed invece non pretendiamo lo stesso dal figlio disabile? Si tratta di un comportamento antieducativo che porta la società a disinteressarsi dei disabili e a non accettare la loro condizione proprio perché, nella maggior parte dei casi, è la famiglia che per prima non riesce ad accettare la propria disabilità.
Che attività svolge l’Anffas di Modica?
La nostra attività si compone di due momenti. Di mattina vengono svolte tutte le attività di segretariato sociale, disbrigo pratiche, rapporti con l’ambiente scolastico e lavorativo. Di pomeriggio svolgiamo varie attività quali arte il lunedì, escursioni il martedì, laboratorio di cucina il mercoledì, laboratorio cognitivo e palestra il giovedì ed attività cognitiva a base scolastica il venerdì.
Cosa è il Dopo di noi?
L’idea nasce dal fatto che i nostri ragazzi stanno crescendo ed i genitori diventano anziani. Che fine faranno i figli dopo la loro morte? Anffas sta lottando per far costruire, attraverso la creazione di una fondazione, un Dopodinoi, ossia una casa famiglia, capace di accogliere i disabili che rimangono da soli. A questo progetto si collega il Durante Noi con lo scopo di abituare le famiglie ed il disabile al distacco e alla nuova esperienza.
Si è conclusa da poco l’esperienza dei vigili in carrozzina.
Grazie all’interessamento del Sindaco Buscema è stata ripresa l’esperienza dei vigili in carrozzina, servizio che ha interessato due persone (un uomo ed una donna) per la durata di 6 mesi. Grazie a questa esperienza i ragazzi si sono sentiti utili per la cittadinanza e per se stessi, si sono sentiti integrati nel mondo del lavoro. L’esperienza è uscita dal cerchio ristretto di Modica per essere attuata anche in altre città del Sud Italia ed ha permesso che si conoscesse la nostra città non solo come patria del Barocco e del cioccolato, ma anche come città solidale e culturalmente aperta.
Come è stato il rapporto con i vigili?
La maggior parte di loro hanno considerato i ragazzi disabili come colleghi. Si spera che questa sensibilità cresca sempre di più nei vigili, nelle Istituzioni e nella cittadinanza tutta.
Angela Allegria
Aprile 2011
In Il clandestino con permesso di soggiorno