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La littira aperta di Don Pinuzzu, nescifora
Carissimo Signor Piero, la nostra concoscenza risale apparecchio tempo fa. Mio nipote, che si chiama comu a mia, stranni u nescifora, mi ha abbastanza correttamente leggiuto il suo bel testicolo della nostra storia riquannu eravamo giovani e ia cumannava tutto il quartiero. Ora sonno fatto menzu annurbatu, pi come qualmente, ho lo zucchero e il polistirolo e a pressione arteriosa alte e sono pure alteroscheroso per via della età avanti con gli anni. Un cumannu chiù, ma il quartiero è sempre della mia famiglia, come qualmente ho dato il bastone a mio, asservirla, nipote Pinuzzu. Sempri don sarà chiamatu, ma il, diciamo così, soppranomina, o non è ‘nescofora, ma Attak, per via che ha scoperto il sistema, diciamo così, il sistema per i tistuna che non aiutano i miei amici allo Ciarduni. Che belli così che ha saputo scrivere. Mi fici ricurdari du malaminchiata di Pasqualinu Fiorellino, ca un si accorse ri curna a tinchitè della suo con sorte. A ca era bona la signorina Giusy Giuseppina ca si maritò con un napoletano di Napoli. A dirici e con tuttu il suo onorato permesso un po’ vastasiddi ci sunnu i suoi acconti. Ma chi vulemu fari, i tempi canciaru e un i sua summu acconti pi i bambini. Ora vannu forti i travestiti, i filmi pornocrafigi cu tutti ammiscati, una contro due, tre fimmini tutte lesbiche e i trans ca fici scandalo cu un presidenti da Lazio. Una curiositadine. C’è un furgoni che posteggia vicino a casa sutta ni mia e nel cassone (un facissi a battuta cambiando le due esse con le due zeta, mi pari fissa) c’è scritto Trans, Sicilia-Continente. Ma sta pubbricità un mi piaci. Pari ca trasporta arrusi nella Lazio. Piazza San. Oliva , l’abbiamo inventato noi. Mi ma u sapi che è bravo. Ora ci abbio da dire che avissi a scriviri così più serie, picchì mi pari che avrebbe a laura in Pedagogia. U scruttiri, pedagogico lo chiamavano: E’vero professore?
Ho saputo che si impostato, nel senzio che ha stovato lavora stabilito, come professore allo Zen. Stassi tranquillo ho i mia amici e la Signoria Vostra è taliata e nuddu u tutta senza il permesso mio.
Certo, quarchi cani sciolto c’è, ma na scupittata un si nega a nessuno.
Ci faccio i mie complementi e scivissi na bella storia gialla o noirre. E mi faccissi sapiri. Ci do la mail secreta, pi mandarimi una lettera elettronica e poi mia nipota Gessica a di facibuccu.
Con rispettu reciproco.
Zu Pinuzzu, nescifora.
Posta Scritta.
La mail è giuseppe.trasidintra@libero.it e su facebucco scriva: Gessica Donvito e ci trova me nipota.
Dottor Pietro Sanpietro, sono Gessica e le ho scritto per conto di mio nonno che ha sempre riconosciuto di essere ignorante. Mi ha pregato lui di scrivere in questo modo, perché dice, che è il suo modo di espimersi. Gli ha sempre voluto bene. Mi ha dettato quello che dovevo scrivere, per sua espressa volontà in questo modo.
Saluti, Gessica… Donvito è un pseudonimo.
Pietro Ciccarelli