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La sindrome di Munchausen: il dramma del malato immaginario
Effettivo o immaginario che sia, chi è colpito da questa sindrome sta male, spesso fisicamente, ma soprattutto psicologicamente, per le cause più frequenti. In ogni caso chi è soggetto a quella che in termini clinici viene definita come sindrome di Munchausen, spesso una donna, vuole richiamare l’attenzione di chi ha intorno provocando malattie. Viene un po’ da pensare al malato immaginario di Molière, ma spesso la realtà supera la fantasia e per questi soggetti è davvero dura guarirne.
Di cosa si tratta in specifico ce lo spiega la Dott.ssa Giuseppina Colangeli, psicologa e psicoterapeuta.
Dott.ssa che cosa è la sindrome di Munchausen e come si manifesta?
Con il termine sindrome di Munchausen si intende una patologia apparente provocata volontariamente dal paziente stesso, il quale produce segni clinici simili ad altre malattie. I sintomi sono fittizi e spesso sono sintomi fisici o psichici che vengono prodotti dalla persona al fine di assumere il ruolo di malato.
Chi ne è colpito?
In prevalenza si riscontra la patologia nel sesso femminile.
Che analogie e che differenze ci sono con la sindrome di Munchausen per procura?
La sindrome di Munchausen per procura non si differenzia dalla sindrome di Munchausen per quanto riguarda i sintomi. La sindrome di Munchausen per procura viene considerata una variabile della precedente e la differenza consiste che si “danneggia deliberatamente il corpo di una altra persona” invece che il proprio. Spesso i bersagli danneggiati nella sindrome di Munchausen per procura sono i propri figli. I genitori spesso inventano segni o sintomi che i propri figli non hanno o procurano a loro sintomi e disturbi, fino ad arrivare a sottoporli a accertamenti, esami e a volte interventi, fino ad arrivare alla morte. Si crea nella vittima una malattia vera e propria oppure si fortificano quadri sintomatici già presenti.
Quali sono le cause scatenanti?
Le persone colpite da tale patologia sono in prevalenza persone che hanno subito traumi infantili, che possono essere sia sessuali, violenze fisiche o emotive. Spesso sono persone con disturbi di personalità e scarso senso di identità.
Si ritiene che le madri affette da tale patologia non presentano quadri psichiatrici gravi, bensì è riscontrabile un disturbo di Personalità di tipo Istrionico, Borderline,Paranoide o Narcisistico.
In che modo è possibile distinguere tale sindrome da altre malattie non psichiche che possono avere sintomi simili o comuni?
Arrivare ad una diagnosi di Sindrome di Munchausen è una delle diagnosi più complicate anche per pediatri esperti, poiché la peculiarità dei sintomi finisce per costituire un vero rompicapo per il professionista. La diagnosi risulta assai lunga e complessa poiché i sintomi spesso confondono i pediatri e gli altri clinici indicendo ulteriori accertamenti.
Possiamo sicuramente fare una differenza con il Disturbo Ipocondriaco, dove i soggetti credono realmente di essere malati, mentre la persona affetta da Sindrome di Munchausen “vuole L’attenzione”, producendo segni di malattia al fine di ottenere attenzione e cure mediche. Sono soggetti che arrivano a sottoporsi a inutili interventi chirurgici o a ingerire sostanze in modo da indurre la malattia.
In che modo si può guarire da tali disturbi?
È molto difficile che soggetti affetti da tale patologia siano analizzati in psicoterapia o accettino di mettersi in discussione, così come è difficile che accettino un trattamento psichiatrico, poiché spesso è rifiutato qualsiasi tipo di rapporto .
Il trattamento sicuramente più indicato per tale persone è quello di tipo Integrato: farmacoterapia e psicoterapia, che deve coinvolgere tutti i membri della famiglia. Deve essere un intervento che coinvolga anche i pediatri e i professionisti del servizio per la tutela dei Minori.
Angela Allegria
15 dicembre 2011
In Agorà Vox