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L'Etna torna a far parlare di sè
L’eruzione del cratere di Sud Est a partire dal tardo di ieri ha portato alla chiusura dell’aeroporto Vincenzo Bellini.
Lava e cenere sono fuoriusciti dal vulcano, emblema della città catanese.
Alle 16 di ieri gli strumenti dell’Ingv hanno misurato un aumento del tremore vulcanico, mentre alle 18 è iniziata l’emissione di cenere con conseguente eruzione e colata di lava, la quale si è indirizzata verso la valle del Bove.
Sul vulcano era presente anche una nube di cenere lunga due chilometri, che, dispersa dal vento verso est, è ricaduta su Fornazzo e Milo.
L’attività stromboliana dell’Etna si è conclusa alle 4.50 di questa mattina, permettendo alle ore 5.00 la riapertura dell’aeroporto e riportando in tal modo la normalità nel settore aereo.
Secondo gli esperti la nuova eruzione va collegata allo svuotamento di una camera magmatica superficiale e all’attività eruttiva che si sta svolgendo dalla fine di agosto.
L’eruzione, le cui colate arrivavano addirittura a 300 metri di altezza, non ha tuttavia comportato danni per i centri abitati limitrofi.
I tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno rilevato una frattura alla base del cratere di sud est, intorno ai 3 mila metri.
E così Efesto, sgorbio marito della bella Venere, riapre la sua fucina ed è pronto a forgere con abile perizia i suoi metalli.
Mongibello rimane ancora ora “sorvegliato speciale”.
Angela Allegria
5 settembre 2007