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Museo di Tabuna e Castelluccio: ultimi aggiornamenti
“La ripresa dell’iter progettuale del museo delle cave e delle miniere di contrada Castelluccio e Tabuna serva da sprone per la definizione degli elaborati verso l’esecutività degli stessi, al fine di cogliere le opportunità offerte dall’Unione Europea”. Con queste parole Franco Susino, rappresentante del movimento Patto per Scicli, interveniva il 12 ottobre 2007, all’indomani della conferenza di servizio in cui la Provincia, la Soprintendenza ai Beni Culturali e i comuni di Scicli, Modica e Ragusa hanno ridefinito l’iter della progettazione riguardante il “recupero funzionale, paesaggistico e ambientale delle aree e dei vecchi fabbricati minerari da destinare a sede del museo Regionale naturale della miniere di asfalto di Castelluccio e della Tabuna”.
“Il completamento della progettazione, quella esecutiva, – continuava Susino – consentirà di avere più probabilità di ricevere i finanziamenti europei necessari al recupero funzionale dei fabbricati e anche dei terreni su cui tali immobili insistono”.
Stabilito che il progetto preliminare sarà redatto da un nucleo di progettazione composto dai tecnici dipendenti della amministrazioni coinvolte, con il coordinamento della Soprintendenza, dopo un lungo iter tecnico-amministrativo, tre anni fa, le aree e i vecchi fabbricati minerari sono stati finalmente trasferiti dal Demanio Regionale alla Sovrintendenza di Ragusa.
Questa aveva richiesto l’inserimento nella programmazione del Q.C.S. (il Quadro Comunitario di Sostegno) Sicilia 2000/2006 di un progetto per la realizzazione del Museo Naturale delle Miniere d’Asfalto di Tabuna e Castelluccio per la sistemazione e il recupero degli immobili.
Successivamente, con un decreto assessoriale, il numero 6726/2001, l’intervento era stato inserito nel programma relativo al Circuito Museale, Azione A – Interventi a titolarità regionale, per un importo di 1.549.000 euro.
Purtroppo però la priorità assegnata era pari a 2 e ciò non ha consentito di accedere a una graduatoria privilegiata, come sarebbe accaduto nel caso di priorità 1, per cui non è stato possibile un accesso al sostegno finanziario pure auspicato.
Castelluccio o castello dei tre cantoni si erge sulla sommità di un rilievo roccioso, la collina di San Matteo che sovrasta l’abitato di Scicli.
Si attesta la presenza di una struttura fortificata dal XII secolo, anche se non si esclude la presenza in periodi anteriori come dimostrano le fonti storiche arabe.
Il nucleo centrale, il quale misura 70 metri per 20, ha forma trapezoidale ed è circondato ad oriente da un fossato che ne assicurava la difesa. Esso si eleva in una torre dell’altezza di 10 metri.
Le mura costituenti le fortificazioni confluiscono in torri ancora visibili.
Insomma, un vero e proprio sito archeologico!
Come è la situazione oggi?
Abbiamo contattato Franco Susino, il quale ci conferma che attualmente la situazione è stazionaria. “C’è stata una conferenza di servizio – spiega Susino – circa un anno e mezzo fa. Dopo tante interrogazioni la Provincia aveva messo a disposizione fondi per le spese di circa 10.000 euro. Dovevano essere contattati i comuni per stabilire le proprie professionalità, ovvero i comuni di Scicli, Modica e Ragusa, ma da allora non si è saputo più nulla. È un vero peccato che un luogo riconosciuto come museo non sia tale, anzi sia in completo abbandono! La zona è inutilizzabile, come sono inutilizzabili i fondi europei stanziati ma a cui non si può accedere per mancanza di opere esecutive”.
Angela Allegria
28 dicembre 2007