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“Non c’è tempo amore” di Lorenzo Gioielli
Ancora una commedia sull’amore, sul motore che muove l’universo, su quel sentimento che scandisce le ore della vita, rendendo, ora con l’ingenuità del sogno e dell’innamoramento vissuto appieno come la prima volta.
Come nel caso di Marianna (Amanda Sandrelli), ora in modo immaturo e superficiale, come Ruggero (Blas Roca Rey), a volte con atteggiamento scettico che nasconde la paura di amare, come Edoardo (Andrea Lolli), oppure come diversivo ignoto, come avventura da opporre alla routine, come fa Gemma (Edy Angelillo), eppure sempre amore.
Questo strano sentimento di cui Lorenzo Gioielli scrive e che ha portato in scena anche a Modica, al teatro Garibaldi, venerdì 25 marzo, con grandi attori che si cimentano in una commedia giocata prevalentemente su equivoci e tradimenti.
Se il primo tempo risulta un po’ lento ma non noioso, il momento di ambientarsi e prendere confidenza con i personaggi, il secondo tempo è alquanto brillante e dinamico, caratterizzato dalle espressioni ingenue di Blas Roca Rey accusato dalla moglie di essere affetto da satiriasi o forse solamente dalla voglia di rimanere un eterno adolescente.
L’altro importante tema affrontato nell’opera è quello dell’età, ovvero quello di avviarsi coscientemente all’età matura. I protagonisti, infatti, quarantenni, stanno in un limbo fra ciò che vorrebbero ancora essere e ciò a cui anagraficamente si avviano.
E se poi la vita umana non fosse scandita dal tempo, dalle tabelle, dalla rigida schematicità di giornate già programmate nelle quali si corre, si accorciano anche i nomi in Edo e Rugy pur di “guadagnare a fine giornata 5 o 6 minuti per fare la lavatrice” forse si vivrebbe più felici?
Una riflessione dunque sulla vita a tutto tondo, calata nella routine quotidiana, con i suoi pregi e difetti, un momento per evadere sorridendo e per analizzare ciò che scandisce, inesorabilmente, i nostri giorni.
Angela Allegria
4 maggio 2011
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