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Piero Angela a Catania: Scienza e comunicazione in memoria di Angelo D'Arrigo
L’incontro di studi “Scienza e comunicazione. Strumenti della divulgazione scientifica”, organizzato dall’Università di Catania in collaborazione con la Fondazione “Angelo D’Arrigo” è stato dedicato al grande atleta etneo, “grande folle”, un uomo che ha insegnato a vivere la Scienza, che si è fatto trasportare da essa fino al limite.
Laura Mancuso con la sua Fondazione continua ad essere vicino a un tale genio.
“Con spirito giovane, trasparente ed innocente Angelo riusciva a far andare avanti la sua fantasia convogliandola in progetti scientifici” ha affermato la Mancuso.
Per ricordare D’Arrigo è stato proiettato un breve filmato, un omaggio della Fondazione D’Arrigo al nuovo Icaro venuto a mancare due anni or sono.
Il tema del seminario, la comunicazione scientifica, intesa come informazione precisa e rigorosa deve essere trasmessa in maniera efficace per essere compresa dal pubblico, ma non per questo in maniera semplicistica o banale.
Di essa testimone è Piero Angela che dal 1968 è entrato nella vita di giovani e meno giovani divenendone “compagno di viaggio”.
“Qual è il segreto della sua arte?” chiede il moderatore.
Piero Angela risponde prendendo le mosse dal grande sogno di Angelo D’Arrigo, sogno e passione che hanno sempre guidato la sua vita e continuano a condurre le sue ricerche.
“Angelo sarebbe certamente piaciuto a Leonardo – ha spiegato Piero Angela – chissà quante cose avrebbero fatto insieme!”
“Il grande pubblico ha voglia di conoscere – ha aggiunto – ha curiosità di sapere e piacere di apprendere. Ad esso devono essere dati gli strumenti per acquisire tale sapere con un linguaggio semplice e con tutti gli strumenti e gli escamotages televisivi per incuriosire”.
Disponibile a rispondere alle domande del pubblico composto in maggioranza da studenti delle scuole superiori Piero Angela affronta il quesito universale dell’uomo, ovvero se esso possa un giorno volare.
“È la forza di gravità il problema principale che ci impedisce di volare. Oggi però possiamo bilanciare tale forza come ad esempio nelle stazioni spaziali nelle quali vediamo che gli astronauti volano. Nella fantascienza c’è chi ha pensato di ampliare le stazioni spaziali, e magari un giorno si potrà far sì che ognuno possa volare con le ali di Leonardo”.
Altro linguaggio scientifico spesso posto in secondo piano è quello museale.
Di esso ha parlato Fiorenzo Gallo, direttore generale del Museo Nazionale della Tecnologia il quale ravvisa l’esigenza di trasformare i musei da luoghi chiusi a luoghi d’incontro con personaggi che danno l’impulso alla ricerca della conoscenza.
Gallo conclude con una metafora, un invito ai giovani, un’affermazione rubata a Paul Valery che può dirsi la sintesi di tutta la giornata: “Cercate di essere leggere come una rondine non come una piuma”.
In serata, durante “Aprileali”, serata organizzata dalla Fondazione Angelo D’Arrigo al Teatro Metropolitan di Catania, Piero Angela ha ricevuto il premio Angelo D’Arrigo, realizzato da Luca Zuppelli, in memoria del deltaplanista prematuramente scomparso.
Angela Allegria
15 aprile 2008