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Sanità: sicurezza e servizi al cittadino
Le vicende che in questi giorni si sono susseguite nell’ambito della sanità iblea, l’arresto del Prof. Ignazio Massimo Civello, l’inchiesta del Clandestino sull’ala nuova dell’Ospedale Maggiore di Modica, le proteste dei precari in attesa di una risposta, fanno riflettere sulla situazione complessiva che si presenta al cittadino. Dall’intramoenia ai disservizi alla carenza di personale, questioni delicate sulle quali la riflessione è d’obbligo. Parliamone con Salvatore Rando della CGIL di Ragusa.
Vogliamo parlare della sicurezza all’interno dell’Ospedale Maggiore di Modica?
Ciò che mi ha colpito su youtube è il fatto che c’è un quadro elettrico accessibile a tutti. Su questa cosa ho chiesto subito che si intervenisse ed è subito stato messo in sicurezza.
Per quanto riguarda l’altra questione, quella dei rifiuti: in tutti gli ospedali esistono punti di raccolta dove questi vengono ammassati per poi essere smaltiti. Questi con l’attività ospedaliera vera e propria, con i pazienti non hanno nulla a che vedere. È solo dal punto di vista estetico che questi devono essere smaltiti, come sono sicuro che avverrà.
La vicenda del Prof. Civello ci fa riflettere sull’intramoenia…
Sulla storia di Civello non voglio entrare in merito perché ci sono le indagini della magistratura che sono convinto farà tutta la chiarezza necessaria sulla vicenda.
Faccio solo delle osservazioni. Nel momento in cui si è verificato il fatto abbiamo visto quante persone hanno avuto il coraggio di denunciare dopo. C’è stato un consigliere provinciale che ha denunciato un episodio di cui è stato protagonista. La mia domanda è perché denunciare dopo e non prima? Questi non sono atti di coraggio, sono atti di vigliaccheria.
L’intramoenia è una struttura tutta italiana nata per abbattere le liste di attesa perché prima bisogna fare un certo numero di prestazioni pubbliche e poi quelle di chi, a pagamento, vuole sorpassare le liste d’attesa.
Sono tante le proteste dei precari in Provincia. La carenza di personale in che modo influisce sulla qualità delle prestazioni offerte al cittadino?
Il precariato costituisce una pagina dolorosa della storia della Sicilia. Queste persone da circa un ventennio continuano a garantire i servizi oggi più che mai perché sostituiscono coloro che vanno in pensione. Questi hanno una loro dignità e hanno diritto ad una risposta chiara da parte dei politici. Fanno parte storicamente del bilancio consolidato dell’azienda per cui anche se non vengono immessi in ruolo, stabilizzati, comunque la Regione Sicilia li paga. Allora perché non metterli in sovrannumero e stabilizzarli per dare loro dignità e certezza di un futuro?
Poi c’è il capitolo delle LSU, sprovvisti di contratto a differenza dei precari. Si dovrebbe contrattualizzare anche loro perché hanno diritto di sapere come andrà a finire la loro vita.
Senza di loro i servizi non possono essere più garantiti perché in certi uffici ci sono solo precari, perché gli altri sono andati in pensione e non sono stati fatti altri concorsi.
La politica deve fare quadrato intorno a questo problema per individuare un percorso.
Un pensiero sulla sanità in Provincia?
Oggi la Provincia di Ragusa è molto attenzionata. I cittadini abbiamo un dovere: quello di difendere le strutture sanitarie e chiedere a gran voce che devono essere potenziate e migliorate.
Angela Allegria
Febbraio 2011
In Il clandestino con permesso di soggiorno